Letto di Polvere

credits:euroceramics

Le tecnologie a letto di polvere funzionano con polveri polimeriche o metalliche. Lo strato di polvere viene steso sulla piattaforma, dove una sorgente laser (generalmente CO2 o Nd-Yag) o elettronica fonde le polveri; la piattaforma si abbassa, un nuovo strato viene depositato e si prosegue fino al completamento della parte.

Hanno strati molto sottili (il più sottile ce l’ha SLM, che usa polveri con un diametro non superiori ai 0,05 mm per uno strato di massimo 0,04 mm), per cui la superficie finale risulta estremamente buona.

Ci sono tre tipologie principali di tecniche a letto di polvere:

EBM SLM SLS
Electron Beam Melting Selective Laser Melting Selective Laser Sintering
image credits: www.shapeways.com/
Sfrutta un fascio di elettroni per fondere le polveri metalliche. Può usare leghe di titanio, nichel e altro. L’interno della macchina è mantenuto sotto vuoto spinto e ad alta temperatura.
Necessita di pochissimi supporti.
È usato moltissimo in ambito biomedicale, aerospaziale e automotive.
Simile all’EBM, usa un fascio laser per la fusione di polveri metalliche. L’interno è mantenuto a temperatura ambiente, il che comporta l’alto rischio di deformazioni: per evitarle, sono obbligatori i supporti.
Tipicamente usa leghe di alluminio e titanio.
È usato in ambito medico-dentale, per stampi per fonderia, e per turbine.
È la versione per polveri polimeriche dell’SLM. Al contrario della versione metallica in SLS, non c’è alcuna necessità di supporti e i pezzi possono venire impilati uno sopra l’altro, permettendo una saturazione completa del volume di lavoro e un’ottima libertà di design.
Usato per prototipi e parti definitive in polimero.

Grazie al contributo di Città di Torino e circoscrizione 1 di Torino

© 2020 FabLab. Tutti i diritti riservati. Designed By JoomShaper & Matteo Ravera